Posta in un sito incantevole, la Chiesa di San Vigilio domina dall’alto Col S. Martino e tutta la vallata fino ed oltre il Piave. Essa è sorta intorno al X secolo ed ha subito nei tempi successivi, a causa di distruzioni o delle mutate esigenze della popolazione, almeno due rifacimenti:
Il primo all’inizio del XV secolo ed il secondo verso la metà di quello successivo. Durante l’occupazione austro-ungarica (novembre 1917- ottobre 1918) anche la Chiesa di S. Vigilio divenne un osservatorio per spiare le truppe italiane attestate sul montello e benchè, a differenza dell’oratorio di S. Martino, non sia stata colpita da granate, subì gravi danni e fu spogliata degli arredi. L’ultimo restauro é terminato nel 1979 con la ristrutturazione del coperto, il risanamento delle pareti e la costruzione delle scale del campanile. Un tempo, prima della Grande Guerra, sopra l’altare vi era una Pala raffigurante San Vigilio ed altre due ai lati: a destra quella di S.Antonio Abate, a sinistra quella di S. Eustachio (protettore dei cacciatori). Ora, al centro, c’è un altorilievo in legno, sempre con il soggetto precedente, dello scultore della Valgardena Stuffer;
a destra è stata posta una tela che presenta S. Antonio Abate, opera del pittore Cima di Villa di Villa, mentre a sinistra, in luogo della Pala di S. Eustachio è stato inserito, opera di G. Modolo, un dipinto che ritrae S. Giuseppe mentre lavora nel suo laboratorio sotto gli occhi di Maria e di Gesù. Si noti il disegno del pavimento in cotto. Esso è in tavelle ret- tangolari disposte a spinapesce, mentre verso la zona presbiteriale le tavelle sono piccole e quadrate disposte con disegno lineare. È un esempio, questo, tipico delle chiese absidate.
Questo affresco è forse il più antico fra quelli presenti nella Chiesa di San Vigilio e risale all’inizio del 1400. Raffigura la Madonna seduta con Gesù sulle ginocchia mentre San Nicola li benedisce. Questi personaggi si staccano dalla parete di fondo, decorata a fiorami, con incisività. La cura con cui viene descritta la scena ed anche i toni dei colori ci riportano ad un pittore proveniente dal Nord. Degna di nota è la finestra a feritoia che si trova sopra il capo di S. Nicola perché è un elemento tipico degli edifici culturali del X e XI secolo.