Una storia ricca quella di Col S. Martino, ricco anche di un’altra risorsa, e parliamo naturalmente del Valdobbiadene D.O.C.G., definito da qualcuno ”l’oro bianco” di questa terra, vino che ha ormai conquistato un posto d’onore sulle tavole di tutto il mondo.
A proposito del rapporto tra abitanti del luogo e Valdobbiadene D.O.C.G., scrive Giuseppe Schiratti: Il Valdobbiadene D.O.C.G. “L’industriosità di sagaci produttori ha saputo ammantare di viti benedette, le ‘rive’, colli che sotto la protezione di San Vigilio, guardando verso la piana della Sernaglia, verso il Piave ed il Montello, e creare una costellazione di pubblici esercizi dove si può bere l’autentico Valdobbiadene D.O.C.G., non solo, ma mettere sotto i denti anche certi ‘spedi’ fatti sulle brace, come nel buon tempo antico, oppure il formaggio di latteria, la sopressa saporita e tante altre cose ancora per la delizia nostra!”
Il Glera è un vitigno autoctono da cui si ricava il Valdobbiadene D.O.C.G., coltivato sui colli di Conegliano e Valdobbiadene, fin dall’inizio del 1800. In questa zona, questo vitigno ha trovato il suo ambiente ideale: la giusta natura e composizione dei suoli, colline ben esposte, piogge abbondanti e frequenti, temperature costantemente miti tra aprile ed ottobre e marcate escursioni termiche nel periodo della maturazione. Il Glera è rustico e vigoroso, con tralci color nocciola e foglie grandi di un bel verde brillante che trascolorano nel giallo dorato in autunno.
I grappoli sono grandi, spargoli, con acini rotondi o leggermente ovali, di colore giallo, dalla buccia sottile, ricca di aromi, a vendemmia tardiva. La potenzialità produttiva della denominazione è costituita da circa 3500 ettari di vigneto a Glera, da cui si ricavano circa 320.000 quintali di uva. La qualità del Valdobbiadene D.O.C.G. nasce anche grazie alla composizione eterogenea dei terreni.
L’individuazione precisa dell’epoca di vendemmia ed un’attenta e rigorosa vinificazione fanno il resto. Si può gustare nelle seguenti tipologie: Spumante: le uve provengono dalla collina medio alta, dove la maturazione è più lunga, l’aromaticità più piena e l’acidita, sopratutto quella malica, si conserva meglio. Il Valdobbiadene D.O.C.G. spumante è conosciuto in due versioni: extra dry e brut. Extra dry: il Valdobbiadene D.O.C.G. classico, la versione che combina l’aromaticità e la vellutata sapidità con la nitida vivacità delle bollicine. Il colore è paglierino brillante ravvivato dal perlage, i profumi sono di pesca, mela, pera, con un sentore di agrumi che sfuma nel floreale, un’aromaticità fresca e ricca di sensazioni. Ideale a 8 -10 gradi. Brut: i suoi aspetti più attraenti sono racchiusi nella invitante dolcezza dei profuni più ricchi di sentori di agrumi e vegetale fresco e spesso con una piacevole nota di pane, unita ad una bella e viva energia gustativa. Ideale a 7-9 gradi. Frizzante: è il Valdobbiadene D.O.C.G. più facile ed immediato. Il colore è il caratteristico paglierino leggero; al naso l’aroma è ricco di sentori floreali e fruttati con un prevalere di mela acerba e limone. Il sapore è equilibrato ed armonico. Ideale a 8-10 gradi. Tranquillo: il carattere del vitigno impone che solo la parte più preziosa di uve provenienti da viti che danno pochi grappoli per ceppo, dopo una completa maturazione, venga destinata alla produzione del Valdobbiadene D.O.C.G. tranquillo. Il colore è paglierino delicato, i profumi sono di mela, pera, mandorle e miele di mille fiori. La struttura soave e persistente, con un retrogusto leggermente amaro che ricorda la mandorla. Ideale a 10-12 gradi.